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GRAZIE AMICI!!
Foto storica della "GENZIANELLA" osteria, tabaccheria di Codera fino agli anni '80 e ora adibita dalla Cooperativa Antica Cotaria a turismo diffuso e gestita all'Osteria Alpina di Codera.
Lavorazione dei prodotti degli Orti della Biodiversità di Codera, dall'Associazione Amici Val Codera alla tavola dell'Osteria Alpina.
Gente di Montagna - Codera, un borgo senza tempo
Grazie all'amico Luciano Magni per questo bellissimo contributo arricchito da splendide foto
Salire in Val Codera, al paese omonimo, è un atto di fede anche di chi ancora abita questa valle sospesa, ma lo era ancor di più nei 500 abitanti che nel 1933 risultavano residenti,collegato al fondovalle da un sentiero a tratti impervio e per alcuni tratti scavato nella roccia.
Ma il fascino di questo luogo, raggiungibile solo con le nostre forze,risiede nel suo splendido isolamento, immutato negli anni e nella maestosità delle sue montagne a corona del suo orizzonte.
Luogo ideale di chi ricerca una “solitudine consapevole”, fatta di silenzi, rotti solo dai rari voli dell’elicottero che porta tutto quello che non è consentito alle spalle del camminatore,ma non è sempre stato così, chi lo ha abitato per tanti anni aveva solo le proprie energie a renderlo vivibile..un atto di fede.
Salendo dal sentiero che lo collega a Verceia e Novate Mezzola, ancora oggi si incontrano le testimonianze delle lavorazioni locali, ed ecco che dopo una scalinata di pietra, compare, in una rientranza del sentiero, una “ruspa”,un macchinario pesante alcune tonnellate, che ci pone la domanda di “come sia arrivato lassù”ed utilizzato dai “cavatori” per ricavare le pietre da lavorare e trasportare a valle.
Il sentiero che sale, alterna tratti facili con gradini creati utilizzando lastre di pietra, ma è scollinando nei pressi di una cappelletta,a cui segue una breve discesa su piode,che inizia il tratto forse più suggestivo, il sentiero corre sospeso sul torrente Codera ed in parte scavato nella roccia, protetto da un corrimano ed un galleria aperta sulla forra,poi improvviso il sentiero diventa ancora facile e quando incontriamo la Cappelletta del piccolo Camposanto ecco che si presenta il paese di Codera,sospeso nel cielo ed il suo anfiteatro di montagne maestose,un invito a ricercare ed amare la”solitudine consapevole”…
Consigli tecnici:
La montagna e l’outdoor richiedono abbigliamento ed indumenti adeguati,ecco che è indispensabile scegliere materiali tecnici in grado di garantire protezione e comfort,ovvero trasporto del sudore verso l’esterno e nel contempo proteggere dal vento e la pioggia, sono materiali di cui l’Italia è leader e VAGOTEX azienda che ha sviluppato i prodotti di riferimento, WINDTEX si colloca come membrana ideale per le condizioni più estreme, la possiamo trovare nella realizzazione di Giacche tecniche o per rendere impermeabile e traspirante i capi tecnici che utilizziamo durante le escursioni, siano essi guanti, scarponi, ecc.
https://bergfantouring.wordpress.com/2015/05/04/codera-un-luogo-da-visitare-sospeso-nel-cielo/
www.bergfantouring.it
E' un pò che non mi son fatto sentire, purtroppo ho avuto un problema e dopo 7 mesi riesco a fare una passeggiata in montagna, naturalmente la prima non poteva che essere in val Codera! Spero pian piano di riprendere i miei allenamenti, scalate e foto nella Vostra splendida Valle. Mi son permesso di fare delle foto un video, poi ho chiesto a mio nipote di comporre una musica e questo è il risultato
L'amica Daniela Personeni di Bergamo ci ha inviato questo bellissimo video
L'amica Daniela oltre all'interessante video ha inviato anche queste foto con i volontari dell'Associazione al lavoro negli orti della biodiversità a Codera
L'amico Jan dagli Stati Uniti ci ha inviato questo simpatico video ...
Grazie all'amico Massimo Leban per questi nuovi contributi che valorizzano ulteriormente la nostra valle. Un grazie anche a Mattia Magatelli compositore ed esecutore delle colonne sonore jazz.
Ecco il secondo video di Massimo
Il terzo video di Massimo: sempre coinvolgente
Una nuova avvicente escursione dell'amico Max
Da Max 3 Giorni indimenticabili solo con la natura circostante e il silenzio della montagna!!!
Grazie all'amica Debora per l'articolo sul Plenilunio di maggio da lei vissuto
Plenilunio in Val Codera
Se ancora non conoscete la Val Codera, il prossimo weekend potrebbe essere la giusta occasione per scoprire questa valle speciale.
Il prossimo 15 ottobre ci sarà la luna piena e l’associazione Amici della Val Codera organizza una camminata al chiaro di luna per immergersi nell’atmosfera di Codera. Vi accompagnerà una fantastica guida, che con molte leggende e aneddoti renderà ancora più piacevole la salita.
Val Codera
La Val Codera è una delle più belle valli della provincia di Sondrio. è un piccolo angolo tra le Alpi che è sempre stato abitato. Ha avuto grande importanza durante il fascismo, essendo il luogo di incontro per un gruppo di scout clandestino, le Aquile Randagie. Oggi la popolazione è molto diminuita data la mancanza di un collegamento stradale con il fondovalle. Infatti, non esiste una strada che permetta di essere raggiunta dalle auto. Inoltre, il percorso fatto di scalini è molto impervio e non consente un accesso semplice.
La sua posizione la rende molto speciale, ma al contempo la valle rischia di essere sempre più isolata e perdere la sua importanza sociale.
Per questa ragione, nel 1981 è nata l’associazione onlus “Amici della Val Codera”, che ha l’obiettivo di salvaguardare questa realtà così particolare e promuove eventi al fine di migliorare le condizioni di chi vuole continuare a vivere in questo ambiente speciale.
Camminata al Plenilunio
Il percorso al plenilunio viene organizzato ogni mese da aprile e novembre in corrispondenza della luna piena. Si parte da Mezzalpiano vicino a Novate Mezzola all’imbrunire e dopo diverse soste si arriva a Codera dove ci attende un’abbondante cena notturna. Si dorme nel rifugio e il giorno seguente, dopo colazione, si ha l’opportunità di visitare il museo del paese. Tutto ciò ha un costo molto basso, che non supera i 40 euro.
Ho conosciuto la valle in occasione del plenilunio di maggio. Era l’inizio dell’estate, ora siamo in autunno quindi immagino che l’atmosfera sarà diversa, ma non ho dubbi che sarà altrettanto suggestiva.
Ci siamo trovati al parcheggio muniti di scarponi, bastoni e ovviamente torce, anche se la luna illuminava moltissimo! Eravamo un piccolo gruppo, tutti molto desiderosi di conoscere i segreti che questa valle porta con sé.
Non sapevamo ancora che i tre km che ci attendevamo erano per la maggior parte scalini di granito, scavati dall’uomo. La camminata, infatti, non è stata molto semplice, ma neppure impossibile, poi la soddisfazione di arrivare ripaga tutti gli sforzi. Il percorso è un insieme di pietre e rocce di granito che rendono molto impervia la risalita. Si narra infatti, che la Val Codera, sia stata creata per prima quando il Creatore era ancora molto inesperto, oppure per ultima quando era ormai troppo stanco.
Durante la camminata, Roberto, la nostra guida ci ha concesso varie soste seduti sulle posole. Le posole, come ci ha raccontato, sono delle rocce su cui ci si può sedere per riposarsi durante il viaggio. Inoltre, sono anche usate come unità di misura, sia per sapere a che livello del percorso ci si trova, sia per descrivere la velocità alla quale si sale. Ad esempio: “’navi tri posol l’ura”
Riuniti vicino alle posole, Roberto ne ha approfittato per raccontarci degli aneddoti e delle leggende della sua valle. La più famosa è quella del Valfubia. Il Valfubia era un uomo crudele, che aveva rubato a una donna vedova con molti figli. A causa della sua malvagità fu costretto a vagare durante la notte per la valle sotto diverse forme per sempre. C’è chi lo ha avvistato molto piccolo vestito di bianco, chi l’ha visto trasformarsi in uccello rapace, chi in un maiale con del tabacco nel taschino. Si racconta anche che correva giù per la valle facendo rotolare dei sassi sui malcapitati che si avventuravano nella notte. Per fortuna noi non l’abbiamo visto, o forse il suo spirito ha deciso di risparmiarci!
Arrivati a Codera, accompagnati dal Valfubia e dalle pietre di granito, ci siamo diretti all’osteria alpina dove abbiamo avuto l’onore di assaporare le delizie delle cuoche. Il menu è stato ricco e vario, offrendo anche piatti vegani. Abbiamo mangiato e bevuto a volontà con la nostra guida, discusso di tanti argomenti, ci siamo lasciati incuriosire da quello che ogni membro del nostro gruppo aveva da raccontare.
Musei
Il giorno seguente, prima di riprendere il cammino verso il fondovalle, abbiamo visitato i due musei di Codera. Il Museo Storico Etnografico Naturalistico, che contiene le testimonianze della presenza umana in questa valle, ai mestieri di un tempo, dalle lavorazione delle fibre tessili, all’allevamento e caseificio, dalla vecchia scuola ed all´artigianato, alla sezione mineralogica con le preziose specie che si rinvengono in valle (acquamarina, granato).
L’altro museo, il Museo Mineralologico e della Castagna, contiene, invece, una parte dedicata ai minerali, una raccolta dei reperti storici delle case e della scuola della Val Codera e l’ultimo piano è dedicato al castagno, alla sua raccolta, lavorazione e importanza per la popolazione di questa valle che lo ha sempre considerato una fonte di sostentamento.
La nostra gita in Val Codera si è conclusa con il viaggio di ritorno. Con il sole abbiamo avuto una visione differente della valle, ammirando la splendida vista sul lago Mezzola e di Como.
Il mio racconto non potrà trasmettervi le stesse emozioni che abbiamo provato durante quella camminata, né gli stessi brividi di mistero e magia che solo la montagna porta con sé, ma spero possa farvi decidere di intraprendere questa passeggiata unica in compagnia della luna alla scoperta di quel pezzo di mondo che vive tra le Alpi lombardi.
Grazie a Sofia per le foto =)
http://travelmind.org/it/plenilunio-val-codera
Grazie all'amico Renato Valsecchi che ci ha beneficiato di un numero notevole di scatti fotografici di tutta la Valle, partendo proprio dall'inizio, come vedete qui a sinistra, evidenziando scorci, passaggi del sentiero e, soprattutto, evidenziando le caratteristiche peculiari delle case. Il granito sia nei muri portanti, ma anche panche, gradini, messaggi d'amore. I dipinti laici ma, grazie al senso religioso degli abitanti, immagini sacre che ricordano la loro devozione.
Inoltre, Renato ha pensato di raccogliere in un video le immagini più significative: ve lo proponiamo qui di seguito.
Grazie ancora Renato: i veri amici si riconoscono in queste condivisioni che arricchiscono sempre.
È un piacere rendere pubblico i Vostri posti, abitando qui vicino, quando posso vengo ad allenarmi in Val Codera, ma questo tragitto non l'avevo mai fatto.
Credo che come anello sia molto utile per gli sportivi. Per chi vuole vedere e assaporare la natura è uno spettacolo.
Max Leban
12 dicembre 2018